sabato 24 marzo 2012

23.03.2012 – A passeggio per i vicoli dal Pianicello alla Stella


Sinceramente avrei voluto parlare della mia prima Maratona, che ho corso domenica scorsa, ma oggi mi è capitata questa cosa e ve la voglio raccontare:

Di tanto in tanto, mi capita di passeggiare per le strade del mio “vecchio” quartiere. Oggi, per esempio, sono stato a pranzo dai miei e dopo sono andato fino al garage di mio padre per vedere il lavori di ristrutturazione che ha fatto eseguire nel tentativo di riqualificarlo.
Lungo la strada che porta da casa dei miei fino al garage (saranno più o meno 300/400 metri) ho visto, nell'ordine, le seguenti bellezze:
  1. vecchie automobili abbandonate lungo la strada e addossate ai muri a mò di memoria storica dei “gloriosi” anni 60/70/80';
  2. muri lacerati da profonde crepe, sbriciolati dall'incuria degli uomini e dalle avversità del tempo, ricoperti di fogliame marcio e di erbacce puzzolenti;
  3. usci scardinati, marci e arrugginiti, di quelle che un tempo furono dignitose abitazioni o sedi di laboriose attività artigianali e/o commerciali, ridotte oramai a tane per topi di fogna e animali vari;
  4. strade mal pavimentate con molte delle vecchie e famose “basole” di Catanzaro ormai divelte e frantumate, che lasciano buche profonde tanto per danneggiare le automobili di passaggio e soprattutto i pedoni, magari anziani e con problemi di deambulazione;
  5. ho visto anche, e soprattutto, cumuli e cumuli di immondizia nauseabonda che mi hanno accompagnato lungo tutto il percorso rilasciando un davvero “piacevole” olezzo di misto marcio e ributtante.

    Ho pensato che quelle stradine mi ricordavano tanto i vicoli del Bairro Alto a Lisbona (seppure ripulite, ben pavimentate e più vitali), solo che lì c'erano i turisti, e avevano facce allegre e felici mentre qui, oltre al fatto che di turisti non ce n'erano, le uniche poche facce che ho visto, quelle dei residenti, esprimevano molto sommessamente indifferenza e rassegnazione.
    Allora, non ho potuto fare a meno di ripetere a me stesso: “Certo che la mia città è davvero di una bruttezza cosmica...”

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